Calo dei libri cartacei nel 2025: un segnale d’allarme o un cambiamento naturale?

MERCATO LIBRARIO 2025
Meno copie vendute, ma forse non è una cattiva notizia
Nei primi quattro mesi del 2025, il mercato editoriale italiano ha registrato un calo del 3,6% nelle vendite dei libri cartacei rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tradotto in numeri: quasi un milione di copie in meno e 15,9 milioni di euro in meno spesi dai lettori. I dati arrivano dall'Associazione Italiana Editori (AIE) e hanno già fatto il giro dei titoli di settore, tra allarmi e previsioni cupe.
Ma davvero si tratta solo di un segnale negativo?
O siamo semplicemente di fronte a un cambiamento inevitabile, che chi lavora nel mondo dei libri dovrebbe imparare a leggere meglio?
Il cellulare ha cambiato tutto
Il mondo corre, e anche il modo di leggere lo fa.
Oggi molti lettori scelgono lo smartphone: per praticità, per abitudine, per immediatezza. Il digitale è sempre con noi, nei tempi morti, nei viaggi, persino nelle pause pranzo. È un libro che si apre in tasca e si chiude in un gesto.
E non è un male.
È semplicemente il nostro tempo.
Il libro cartaceo: meno diffuso, più prezioso
Questo significa che il libro cartaceo è destinato a sparire?
No. Significa che non sarà più per tutti e per ogni momento.
Diventerà un oggetto da desiderare, non da consumare.
Chi lo acquista, lo fa per scelta, non per abitudine. Lo conserva, lo regala, lo espone. Il libro di carta torna a essere prezioso, e in questo c'è un valore, non una perdita.
📚 Conclusione culturale
Il Calamaio crede che i numeri vadano letti, ma anche interpretati.
Un calo nelle vendite cartacee non è solo una voce in bilancio: è un'indicazione di rotta.
Ci dice che la cultura non sta morendo, sta solo cambiando forma.
E forse, come spesso accade, quando qualcosa si fa più raro, torna anche a essere più autentico.