Cinque libri ambientati a Roma che raccontano la città da dentro

08.05.2025

Roma non si racconta. Si lascia raccontare, a chi la conosce nel disordine, nei margini, nei silenzi.
Questi cinque libri non usano la Capitale come semplice sfondo: ne fanno una voce, una presenza, a volte un peso, a volte un mistero.

Una selezione trasversale, per lettori che cercano un'immagine più intima e profonda della città eterna, tra dialetto, noir, poesia urbana e marginalità.

1. Quer pasticciaccio brutto de via MerulanaCarlo Emilio Gadda

Un giallo che è molto più di un giallo: è un affresco linguistico e sociale della Roma degli anni '20. Gadda mescola dialetto e italiano colto per raccontare un'indagine che si perde nei meandri della città e dell'animo umano.

2. Ragazzi di vitaPier Paolo Pasolini

Un romanzo che dà voce ai giovani delle borgate romane del dopoguerra. Pasolini racconta con crudezza e poesia la vita ai margini, tra sogni infranti e una vitalità indomita.

3. La casa degli sguardiDaniele Mencarelli

Un viaggio interiore ambientato nell'Ospedale Bambino Gesù, dove il protagonista, alle prese con la propria sofferenza, scopre una nuova umanità attraverso gli sguardi dei bambini malati.

4. Suburra – Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini

Un noir che svela le connessioni tra criminalità, politica e Chiesa nella Roma contemporanea. Un racconto crudo e avvincente che mostra il lato oscuro della città eterna.

5. Nuove isole. Guida vagabonda di Roma – Marco Lodoli

Una raccolta di racconti che esplora angoli nascosti e meno noti di Roma, offrendo uno sguardo intimo e personale sulla città. Lodoli ci guida in un viaggio poetico tra le "isole" urbane che compongono l'anima romana.

Una città che non è mai solo sfondo

Leggere questi libri significa entrare in relazione con una Roma stratificata, spesso invisibile ai passanti.
Ogni autore la attraversa da un lato diverso: chi dai marciapiedi, chi dai palazzi di potere, chi dai luoghi di cura, chi dai confini dell'esistenza.

Il lettore che li attraversa tutti, finisce col portarsi dietro un altro sguardo.