Corsi motivazionali: stiamo davvero crescendo o solo inseguendo l’illusione di cambiare?

Corsi motivazionali: stiamo davvero crescendo o solo inseguendo l'illusione di cambiare?
In questi anni, la "crescita personale" è diventata uno dei temi più venduti, cliccati e visualizzati del web.
Non è difficile capire perché: viviamo in un'epoca di incertezza diffusa. Lavori instabili, relazioni fragili, identità fluide. Sentirsi persi è diventata la norma.
E allora arrivano loro: i corsi motivazionali. Promettono chiarezza, forza, visione.
Ti dicono che puoi diventare "la versione migliore di te stesso". E chi non lo desidera, almeno una volta?
Ma la domanda vera non è se siano utili.
La domanda vera è: come vengono costruiti, e a quale prezzo umano ed emotivo?
Non è crescita se ti senti in difetto
Molti corsi – soprattutto quelli venduti online, accessibili con tre click e pagabili in comode rate – si basano su una dinamica semplice:
-
Ti fanno sentire sbagliato.
-
Ti dicono che puoi migliorarti.
-
Ti vendono il metodo.
È una formula vecchia, ma ancora potentissima.
Funziona perché tocca una fragilità reale, e la trasforma in un bisogno urgente. Il messaggio è: "Se non cambi ora, stai fallendo."
Il risultato? Gente che inizia il corso con entusiasmo e lo finisce con la sensazione di non essere mai abbastanza.
La cultura della scorciatoia
In un tempo che corre veloce, la lentezza della vera trasformazione è diventata insostenibile.
Chi ha voglia (e tempo) di fermarsi a guardarsi davvero dentro?
È molto più comodo seguire una masterclass di due ore dove ti spiegano come "ripulire la tua energia" o "resettare il mindset in 7 giorni".
E qui nasce il problema culturale.
Quando la crescita personale diventa un contenuto da consumare, si perde il senso stesso della parola "personale".
Le esperienze che valgono davvero
Chi ha fatto un percorso serio – con uno psicologo, un terapeuta, un mentore concreto – sa che la crescita vera non è spettacolare.
Non ci sono urla, standing ovation, playlist epiche.
Ci sono silenzi, ricadute, giornate uguali alle altre.
Ma poi succede qualcosa: inizia a cambiare il modo in cui ti parli.
E quel cambiamento, anche se lento, è reale.
🎯 Conclusione culturale
Il Calamaio non vuole fare guerra ai corsi motivazionali.
Ma vuole mettere in guardia da una cultura che trasforma la sofferenza in business.
Non siamo pro o contro.
Siamo per qualcosa di più difficile da vendere, ma più autentico da vivere:
una crescita che non parte da uno slogan, ma da una domanda: "Chi sto diventando?"