I libri nei supermercati: democratizzazione o svilimento della cultura?

Accanto al latte, agli assorbenti e alle merendine, oggi trovi anche un romanzo.
Lo prendi al volo, lo metti nel carrello, costa meno di un piatto pronto.
È questa la nuova frontiera dell'editoria popolare: la grande distribuzione organizzata che ospita la narrativa.
Ma è un bene? O è un segnale di allarme?
🛒 Il libro come bene di consumo
Da un lato, c'è chi applaude: la cultura che esce dalle librerie e va incontro al lettore. Nessuna soglia da attraversare, nessun timore reverenziale: il libro diventa quotidiano, accessibile, comprabile anche da chi non frequenta circoli letterari.
Una democratizzazione, certo. Ma a che prezzo?
Perché la selezione dei titoli in vendita non è neutra: viene guidata da logiche di marketing, di appeal immediato, di formati ridotti, di target "medio". Il rischio è che la lettura si riduca a intrattenimento preconfezionato, privato della complessità.
📦 Un mercato che inghiotte il senso
Il libro nei supermercati è esposto come il panettone stagionale: copertina accattivante, prezzo ribassato, promozione lampo.
La cultura diventa prodotto. E se da un lato ciò può sembrare innocuo, dall'altro ci interroga:
un libro scelto tra gli scaffali dell'ortofrutta ha lo stesso peso di uno cercato in una libreria indipendente?
🔁 Leggiamo di più… o pensiamo di più?
La domanda non è se vendere libri nei supermercati sia "giusto".
La vera questione è che tipo di lettura promuoviamo.
Leggere è sempre meglio di non leggere? Sì, se è un primo passo.
Ma se diventa un'abitudine passiva, come l'acquisto delle patatine, allora non stiamo portando la cultura al popolo: stiamo solo cambiando scaffale.
✍️ Il Calamaio: sguardo critico, non reattivo
Nel nostro piccolo, Il Calamaio vuole essere uno spazio di riflessione, dove anche il gesto più semplice – come acquistare un libro – diventa occasione per interrogarci su cosa significa leggere oggi.
Perché tra la cultura e il marketing esiste una linea sottile.
E prima di oltrepassarla, vale la pena fermarsi a guardare cosa stiamo davvero comprando.