I labirinti dell’anima: intervista all’autrice tra fede, poesia e speranza

Il titolo "I labirinti dell'anima" è molto evocativo. In che momento della tua vita hai capito di voler intraprendere questo viaggio poetico e condividerlo con gli altri?
Ho capito di voler intraprendere questo viaggio poetico nel momento in cui le parole che affollavano la mia mente hanno iniziato a diventare un bisogno, un'urgenza del cuore. Scrivere mi ha sempre aiutata a fare chiarezza dentro di me, ma col tempo ho sentito che quei pensieri potevano essere anche un dono per gli altri. I labirinti dell'anima nasce proprio da questo: dal desiderio di raccontare l'interiorità, le fragilità, ma anche la forza che si scopre nei momenti difficili. Condividerlo è stato come dire: "Non sei solo, anch'io ho attraversato il buio e ho trovato una luce".
Scrivi che le poesie sono nate da frasi che affioravano nella mente. Hai un momento particolare della giornata in cui senti che le parole arrivano più facilmente?
Spesso mi succede la sera, quando tutto intorno si fa più silenzioso e riesco a sentire meglio quello che ho dentro. È in quei momenti che le parole arrivano con più forza e prendono forma.
Nel libro parli di fede, amore, difficoltà, resilienza. C'è una poesia che senti più rappresentativa del tuo percorso personale?
Sono legata a tutte le poesie del mio libro, perché ognuna racconta una parte profonda di me. Tuttavia, una in particolare la sento vicina in modo speciale: N'facc' a' croce, scritta in vernacolo napoletano, che ho voluto accompagnare anche con la traduzione. È una preghiera rivolta a Gesù. Parla del suo dolore sulla croce, che mi fa sentire piccola e impotente davanti a tanta sofferenza affrontata per amore dell'umanità. In quel sacrificio ritrovo la mia fede, la mia fragilità ma anche la mia forza.

Il titolo "I labirinti dell'anima" è molto evocativo. In che momento della tua vita hai capito di voler intraprendere questo viaggio poetico e condividerlo con gli altri?
Ho capito di voler intraprendere questo viaggio poetico nel momento in cui le parole che affollavano la mia mente hanno iniziato a diventare un bisogno, un'urgenza del cuore. Scrivere mi ha sempre aiutata a fare chiarezza dentro di me, ma col tempo ho sentito che quei pensieri potevano essere anche un dono per gli altri. I labirinti dell'anima nasce proprio da questo: dal desiderio di raccontare l'interiorità, le fragilità, ma anche la forza che si scopre nei momenti difficili. Condividerlo è stato come dire: "Non sei solo, anch'io ho attraversato il buio e ho trovato una luce".
Hai scelto e adattato personalmente le illustrazioni del libro: come hai deciso l'abbinamento tra parola e immagine? Nasce prima il verso o l'immagine nella tua mente?
Solitamente nasce prima il verso. Ogni poesia porta con sé un'immagine interiore forte, e da lì scelgo o adatto l'illustrazione che possa trasmettere quella stessa emozione. Ho voluto che testo e immagine si parlassero, che l'uno aiutasse l'altro a farsi sentire ancora più in profondità.
Il tuo vissuto emerge con forza e delicatezza. Come hai trovato il coraggio di trasformare una storia personale in un messaggio per gli altri?
Ho trovato il coraggio nella consapevolezza che il dolore, se condiviso, può diventare forza. Ho sempre pensato che se anche solo una persona si sentirà compresa o ispirata, allora ne sarà valsa la pena.
Hai una formazione nel digitale e nella grafica. Pensi che questo abbia influenzato anche la tua visione della poesia e del libro come oggetto artistico?
Sì, la mia formazione mi ha aiutata a pensare al libro anche come oggetto visivo: ogni poesia è un'emozione da leggere, ma anche da guardare e sentire con gli occhi.
Scrivi per te stessa, per guarire, o per essere letta? Quanto è importante per te il lettore che incontrerà le tue parole?
Scrivo prima di tutto per me stessa, perché la scrittura è una forma di cura. Ma sapere che le mie parole possano toccare qualcuno, farlo sentire meno solo, dà ancora più senso a ciò che faccio. Il lettore è parte di questo viaggio.
Nella biografia parli di un desiderio forte di trasmettere speranza. Qual è il messaggio che vorresti arrivasse con più forza a chi legge questo libro?
Il messaggio che vorrei arrivasse con più forza è che, anche quando la vita sembra buia e piena di ostacoli, c'è sempre una scintilla dentro di noi capace di riaccendersi.

Il titolo "I labirinti dell'anima" è molto evocativo. In che momento della tua vita hai capito di voler intraprendere questo viaggio poetico e condividerlo con gli altri?
Ho capito di voler intraprendere questo viaggio poetico nel momento in cui le parole che affollavano la mia mente hanno iniziato a diventare un bisogno, un'urgenza del cuore. Scrivere mi ha sempre aiutata a fare chiarezza dentro di me, ma col tempo ho sentito che quei pensieri potevano essere anche un dono per gli altri. I labirinti dell'anima nasce proprio da questo: dal desiderio di raccontare l'interiorità, le fragilità, ma anche la forza che si scopre nei momenti difficili. Condividerlo è stato come dire: "Non sei solo, anch'io ho attraversato il buio e ho trovato una luce".
C'è un autore, una poesia, o un testo che ti ha ispirata particolarmente in questo percorso?
Emily Dickinson e Alda Merini mi ispirano, anche se non ho certo la presunzione di avvicinarmi al loro talento. Amo la Dickinson per la sua delicatezza essenziale, e Merini per la forza con cui trasformava il dolore in poesia. Due voci diverse, entrambe autentiche e con una forte personalità.
Hai già in mente un prossimo progetto artistico o letterario dopo questa pubblicazione?
Sto lavorando a un nuovo libro di poesie e scrivendo racconti brevi, sempre con al centro la bellezza della vita e la speranza. Per me, scrivere è un bisogno profondo: ogni verso e ogni racconto sono un viaggio nell'interiorità, un modo per trasformare emozioni in parole. Sono curiosa e pronta a scoprire dove mi porteranno queste nuove strade creative.