Suspiria – Un bacio sospeso

16.05.2025

Suspiria – Un bacio sospeso non è una semplice opera narrativa. È una sfida intellettuale, emotiva e politica. Ambientato negli anni '30, in un'Italia stretta nelle maglie del regime fascista, il romanzo racconta – attraverso il volto enigmatico della protagonista Ania – la tensione tra verità e apparenza, tra libertà interiore e controllo sociale.

Lucas, psicologo e narratore apparente, è solo uno specchio. Un'esca narrativa. Al centro c'è Ania, autrice di un libro che porta lo stesso titolo del romanzo e portatrice di un segreto che si rivelerà soltanto a chi legge tra le righe. Suspiria è infatti un'opera che si costruisce su due livelli: quello della narrazione esplicita, raffinata e sensuale, e quello sotterraneo, psicologico e simbolico, in cui si agitano i demoni di un'epoca e la resistenza personale di una donna.

Ania non è solo un personaggio. È una metafora. È la voce di tutte le donne che, in un sistema che le vorrebbe silenti e controllate, scelgono invece di scrivere, desiderare, disturbare. La sua storia mette in luce i compromessi che si accettano per restare a galla, le ferite della memoria, il peso di un'intelligenza femminile fuori dagli schemi.

Nel romanzo, ogni scena, ogni simbolo – un fermaglio, una frase lasciata su un biglietto, un profumo persistente – assume un valore doppio. Quello emotivo e quello politico. La relazione tra Ania e Lucas è solo il campo di battaglia su cui si gioca qualcosa di molto più grande: la lotta contro l'oblio, la volontà di lasciare traccia, la forza di riconoscere i propri fantasmi e attraversarli.

Con uno stile denso, teatrale, quasi cinematografico, Milena Bonvissuto firma un'opera complessa e coraggiosa. L'autrice – già nota per romanzi come Maria Regina senza regno – dà qui prova di una scrittura matura, capace di fondere eros e storia, denuncia e introspezione.

Suspiria – Un bacio sospeso non cerca consolazione. Cerca verità. Ed è proprio questo che lo rende necessario.