Senza Luna di Daniele Varelli – L'incanto oscuro che lascia il segno

22.05.2025

Nel vasto e spesso prevedibile mare della narrativa contemporanea, esistono opere capaci di emergere con una forza magnetica, catturando il lettore fin dalle prime righe e non lasciandolo andare. Senza Luna di Daniele Varelli, edito da Lekton Edizioni per la collana Mellonta Tauta / Μέλλοντα ταύτα, si presenta come uno di questi rari gioielli, un esordio narrativo che, nella sua sorprendente intensità, rivela una profondità e un'atmosfera capaci di lasciare un'impronta duratura.

Ciò che colpisce immediatamente di Senza Luna è l'atmosfera. Varelli ci catapulta in una dimensione quasi onirica e distopica, attraverso gli occhi di Rudomir, un personaggio intrappolato in una capsula, in procinto di sprofondare in un sonno definitivo. La narrazione si apre con un vero e proprio tour de force di suspense e introspezione: la musica ovattata, l'illuminazione che si dissolve, il panico che si insinua prepotente in un ambiente claustrofobico e silenzioso. L'autore riesce a dipingere con maestria un quadro emotivo potentissimo, trasmettendo al lettore la disperazione e la lucida ribellione di Rudomir contro un destino ineluttabile. La sua lotta interna, i suoi tentativi di resistenza fisica e mentale, si traducono in un'esperienza di lettura viscerale, che sfiora i confini del thriller psicologico e della riflessione esistenziale. Ogni riga contribuisce a costruire una tensione palpabile, un'immersione totale nel sentire del protagonista.

Il fascino dell'opera è accresciuto dal contesto in cui è inserita. La collana Mellonta Tauta, curata da Simone Belvedere e Giacomo Paolo Giorelli, si propone di essere una "corale cronaca di ciò che deve accadere o di ciò che potrebbe (o no) accadere come testimonianza e martirio del tempo che scorre, che cambia." Questa ambiziosa dichiarazione d'intenti trova in Senza Luna un'incarnazione perfetta. La vicenda di Rudomir, pur nella sua singolarità, diviene metafora universale della condizione umana di fronte all'ignoto, al fluire inesorabile del tempo e alla ricerca di un significato anche negli ultimi istanti. La copertina, Blue Moon di Stefano Cuius (Steku), con la sua evocativa potenza visiva, si sposa idealmente con le atmosfere misteriose e malinconiche del testo, invitando a una lettura che va oltre la semplice trama.

Daniele Varelli dimostra una notevole padronanza della scrittura: una prosa ricca di immagini evocative, capace di scandagliare le profondità dell'animo umano e di costruire un mondo narrativo originale e profondamente inquietante. La narrazione si sviluppa con un ritmo cadenzato, che amplifica la sensazione di ineluttabilità, ma al contempo tiene il lettore avvinto, desideroso di scoprire le sorti di Rudomir e il significato ultimo di questo sonno senza risveglio.

Senza Luna si configura, già da queste sue intense pagine, come un'opera da non perdere per chi cerca una letteratura che stimoli la riflessione, che sappia coniugare la potenza dell'immaginazione con la capacità di esplorare le grandi domande dell'esistenza. Daniele Varelli promette un'opera che, a giudicare dalla sua così significativa narrazione, saprà lasciare il lettore con il fiato sospeso e la mente in fermento.