Teoria del Giusto Livello - Un nuovo modello economico per un mondo più stabile, equo e pacifico.

Nel cuore del saggio Teoria del Giusto Livello – Economia solidale per la pace mondiale, Lucio Schiuma e Maria Teresa Infante La Marca delineano un'alternativa concreta ai sistemi economici dominanti, fondando la loro proposta su un principio semplice ma rivoluzionario: nessun equilibrio è possibile senza garantire il benessere del cittadino medio.
📖 L'opera si apre con una critica lucida alla teoria dell'equilibrio di John Nash, premiata con il Nobel nel 1994. Gli autori riconoscono il valore della teoria, ma ne mettono in evidenza una lacuna fondamentale: l'esclusione dei cosiddetti giocatori passivi, ovvero quei soggetti che non partecipano attivamente alle decisioni ma ne subiscono le conseguenze. Da questa riflessione nasce la Teoria del Giusto Livello, che amplia il concetto di equilibrio includendo i bisogni di tutti gli attori del sistema.
💡 Secondo gli autori, ogni sistema socio-economico, per essere davvero stabile, deve assicurare un livello minimo di esistenza dignitosa per tutte le fasce della popolazione. Se questo non avviene, il sistema si espone inevitabilmente al rischio di collasso, protesta o implosione sociale, come dimostra l'analisi storica contenuta nel libro.
🔁 Dal profitto alla cooperazione
Nel libro, la dicotomia tra cooperazione e competitività viene superata a favore di un'economia fondata sulla solidarietà e sulla partecipazione. In particolare, gli autori sottolineano che una redistribuzione equa delle risorse, insieme a un maggiore coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali, porta non solo a una maggiore stabilità del sistema, ma anche a una diminuzione delle tensioni sociali e a una vera pace – prima sociale, poi mondiale.
📉 Il libro non si limita alla teoria. Viene mostrato, ad esempio, come l'attuale diseguaglianza (in cui il 44,5% della ricchezza globale è detenuto dall'1% della popolazione) sia una diretta conseguenza dell'applicazione esasperata del profitto e dell'individualismo economico, a discapito del bene comune.
📊 Una parte significativa è dedicata a esempi concreti – sanità, rapporto tra Stati ricchi e poveri, co-gestione aziendale – dove l'approccio etico proposto mostra benefici reali per tutti gli attori coinvolti. Viene inoltre ripreso l'apologo di Menenio Agrippa: se le braccia non nutrono lo stomaco, tutto il corpo perisce. Una metafora potente per sottolineare che nessuna élite economica può salvarsi se il resto della società affonda.
🔄 Alla fine, la proposta è chiara: serve un nuovo contratto sociale, una riscrittura dei paradigmi economici che metta giustizia, equità e solidarietà al centro. Solo così, secondo gli autori, si potrà costruire un futuro capace di garantire dignità, stabilità e pace per tutti.