Tiziano Ziroli e il coraggio di raccontarsi: “Da quella storia sono uscito vivo, e adesso la racconto per aiutare gli altri”

📖 Cocaina – Uno di più che si salvi dalla dipendenza è la terza pubblicazione editoriale di Tiziano Ziroli, autore romano che ha scelto di raccontare a cuore aperto una battaglia vissuta sulla propria pelle: la dipendenza dalla cocaina. Un libro nato dal bisogno di trasformare il dolore in parola, con la speranza di offrire uno spiraglio a chi oggi sta ancora cercando l'uscita dal tunnel.
D: Tiziano, il titolo del tuo libro è forte e diretto. Cosa ti ha spinto a raccontare questa storia, e in che momento della tua vita hai sentito che fosse necessario farlo?
R: La motivazione che mi ha spinto a scrivere la mia storia è stata la voglia di condividerla. Sentivo che tenerla solo per me fosse un po' egoista. Ho pensato che, se l'avessi raccontata, avrebbe potuto aiutare qualcuno a trovare il coraggio di salvarsi, come è successo a me. Ho deciso di scrivere quando ho realizzato che viviamo tutti in forme diverse di dipendenza: affettiva, lavorativa, emotiva.
D: Il tuo è un racconto autobiografico, ma anche un grido sociale. In che misura pensi che la scrittura possa avere un valore terapeutico, e in che modo ha agito nel tuo caso?
R: Credo fortemente che la scrittura abbia un valore terapeutico. La consiglio sempre: scrivere ciò che ci fa male, anche solo per sé stessi, aiuta a liberare l'anima. Nel mio caso è stata una forma di liberazione. Scrivo anche poesie e ogni volta mi sento più leggero, come se le emozioni potessero respirare.
D: Non sei nuovo alla scrittura: questa non è la tua prima pubblicazione. Cosa differenzia quest'opera dalle precedenti? È cambiato anche il tuo modo di scrivere, di comunicare?
R: In effetti ho già pubblicato due raccolte di poesie. Questa opera è diversa perché racconto la mia storia personale, ma il mio stile è rimasto diretto e schietto, come sempre. Mi piace arrivare subito al punto.
D: Il libro affronta un tema difficile come la tossicodipendenza, senza filtri. Hai avuto timore di esporti? Quali sono state le reazioni di chi ti conosce?
R: All'inizio ho pensato che avrei potuto essere giudicato. Poi mi sono detto: le persone ti giudicano comunque. Quindi me ne sono un po' fregato. Le reazioni sono state molto positive. In tanti non conoscevano la mia storia e sono rimasti colpiti dalla mia forza. I miei figli, ad esempio, mi hanno detto che ho avuto molto coraggio.
D: Secondo te, la società ha davvero compreso la profondità del problema legato alla cocaina? Qual è l'aspetto più trascurato che invece hai voluto mettere in luce?
R: Penso che la società lo abbia capito, ma non voglia affrontarlo. Ci sono troppi tabù. Bisognerebbe parlarne di più, fare prevenzione nelle scuole, e invece non si fa. Io ho voluto dire chiaramente che può succedere a chiunque. E che dietro una persona definita "tossico" c'è un essere umano che ha bisogno di aiuto.
D: Il tuo linguaggio è immediato, schietto. È una scelta voluta? Hai cercato di raggiungere un certo tipo di pubblico in particolare?
R: È proprio il mio modo di essere. Mi piace essere diretto, dire le cose come stanno. Il pubblico che voglio raggiungere è fatto di persone che vivono situazioni simili alla mia, ma anche di chi sta loro vicino. Voglio che si capisca cosa si prova.
D: Come si è sviluppato il percorso editoriale di questo libro? Com'è nato il rapporto con il Gruppo Editoriale WritersEditor?
R: Raccontai la mia storia all'editore Cristian Segnalini, ed è da lì che è nata l'idea di scriverla. Il percorso è stato lungo, perché ho impiegato tanto tempo a scrivere. Il rapporto con la casa editrice va avanti da oltre cinque anni e oggi con l'editore c'è anche una vera amicizia.
D: Hai preso parte anche al podcast "5 Motivi per cui…". Com'è stato parlare della tua esperienza in un contesto audio, e come hai scelto i 5 motivi per cui leggere il tuo libro?
R: Ogni volta che parlo della mia esperienza c'è sempre molta emozione. I 5 motivi li ho scelti pensando a chi ascoltava, cercando di suscitare curiosità.
D: Ci sono progetti futuri legati a questo libro o pensi che si chiuda qui il racconto? Ti immagini magari degli incontri con i lettori o con studenti?
R: No, il progetto non si chiude qui. Vorrei fare incontri con i lettori, e mi piacerebbe molto portare il libro nelle scuole.
D: Infine, cosa diresti a chi oggi è esattamente nel punto in cui eri tu, prima di iniziare a scrivere questo libro?
R: Gli direi di non avere paura. Non bisogna avere paura di chiedere aiuto. Da questa situazione si può uscire. La fine del tunnel c'è.
"Chi è Tiziano Ziroli"
Tiziano Ziroli nasce a Roma l'8 giugno 1971.
Appassionato di scrittura sin da giovane, trova nella poesia una forma di sfogo e di espressione profonda del proprio stato d'animo.
Ha pubblicato L'orologio della mia vita nel 2018 e, dal 2019, le sue opere sono curate dal Gruppo Editoriale WritersEditor.
Nel 2020 ha pubblicato il bestseller Poesie, seguito da Cocaina – Uno di più che si salvi dalla dipendenza, racconto autobiografico e grido di riscatto.