Ogni anno, con l'arrivo dell'estate, ritorna l'etichetta: "Il romanzo dell'estate". È quel libro che sembra destinato a invadere spiagge, treni e valigie. Un titolo che promette evasione, leggerezza, incanto. Ma esiste davvero un romanzo "estivo"? O si tratta di una costruzione editoriale funzionale alla stagione?

Il mare è da sempre più di un semplice scenario. È spazio mentale, simbolo arcaico, elemento primordiale. Non sorprende che la letteratura, la mitologia, il cinema e persino la pubblicità ne abbiano fatto un'immagine ricorrente, evocativa e ambigua: il mare è culla e abisso, libertà e pericolo, promessa e minaccia.

C'è sempre un'estate che torna, anche quando sembra lontana. Un'estate che si riaffaccia all'improvviso, al primo odore di crema solare, al rumore di un ventilatore, al sapore di un ghiacciolo alla menta. Non tutte le stagioni si ricordano allo stesso modo. L'inverno può affondare nei giorni grigi senza lasciare tracce. L'autunno accompagna i...

Un libro con una copertina pastello, una libreria con pareti floreali, un museo con installazioni luminose e scritte a effetto: scattare una foto, condividerla, ottenere like. È questo il nuovo modo di vivere la cultura?
Sempre più luoghi, opere e prodotti editoriali sembrano progettati per apparire bene in foto. Ma quando la bellezza diventa posa,...

Sono ovunque: nei tragitti in macchina, nelle cuffie mentre si cucina, tra un messaggio e una notifica. I podcast culturali hanno conquistato uno spazio enorme nelle nostre vite. Filosofia, storia, letteratura, arte: argomenti da sempre percepiti come "difficili" sono oggi fruibili in formato audio, compressi in episodi da trenta minuti, spesso...

Una vetrina allestita, una pila di libri in evidenza, una classifica dei "più letti" scritta a pennarello su una lavagnetta. Ogni lettore, entrando in libreria, è portato a credere di trovarsi in uno spazio libero, dove la scelta dei titoli nasce da criteri letterari, gusti del pubblico o semplice curiosità. Ma questa è solo la superficie. Dietro...

Nel tempo in cui la cultura viaggia veloce sugli schermi degli smartphone, e le piattaforme digitali ci suggeriscono cosa guardare prima ancora di sapere cosa vogliamo, la televisione culturale sopravvive. Non scompare, ma cambia volto. E nel 2025, sorprendentemente, non è ancora un relitto del passato.

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